26-28 Luglio: Week-End “Su e giù per i monti” in Val di Non

Con piacere proponiamo ai nostri associati un week-end di aggregazione in Val di Non per turismo, svago, allenamenti e conoscere la figura pioniera dell’orienteering in Italia: Vladimír Pácl, nei 100 anni dalla nascita, i 20 anni dalla morte ed i 50 anni dalla prima gara a Ronzone (TN).

Il Ritrovo sarà per la cena del venerdì 26 luglio in Albergo. Seguirà un week-end ricco di appuntamenti:

  • Venerdì 26 sera seminario in ricordo della vita e gesta di Vladimír Pácl;
  • Sabato 27 percorsi promozionali di orienteering ai laghetti di Ruffrè con pranzo e cena dove si celebreranno i 50 anni di orienteering in Italia;
  • Domenica 28 passeggiata di gruppo e saluti finali.

Quota di partecipazione 50 euro a persona per pernotto in albergo e colazione.

Adesioni di massima entro il 15 giugno e conferma entro fine giugno.

 


Visto il grande spessore del personaggio, non si ha certo la pretesa di poterne condensare la sua vita e la sua personalitá in queste poche righe, ma é doveroso ricordare alle attuali generazioni quello che lui é stato e cosa fece per lo sport in genere e per la promozione dell’orienteering in Italia in particolare. In un momento successivo avremo modo di ricordarlo piú degnamente e compiutamente.

Era nato a Ceska Trebova in Boemia, a nord di Praga, cittá dove compí gli studi universitari laureandosi maestro di sport ed in psicologia, approfondendo e praticando piú discipline sportive contemporaneamente: atletica, rugby, nuoto, barca a vela, alpinismo, canoa fluviale, pallavolo, basket e sci fondo.

Sposato con una giornalista sportiva, un figlio maschio, lavorò come Segretario nel Comitato Olimpico Cecoslovacco, dove ebbe modo di intrattenere rapporti internazionali con varie Federazioni Sportive. Fu componente della Commissione F.I.S. (Federazione Internazionale dello Sci) e dal 1969 al 1972 presidente della Commissione di Sci fondo, quindi l’uomo piú importante nell’ambiente internazionale della disciplina.

Nel 1968 in Cecoslovacchia vi fu la primavera di Praga e lui fu tra coloro che contestarono l’intervento dei carri armati russi su giornali “non ufficiali”. Questo suo schierarsi gli costò la libertá di azione che aveva come funzionario del Comitato Olimpico Cecoslovacco, da quale fu esonerato nel 1971, contemporaneamente ad un altro famoso funzionario Emil Zatopek, grande atleta e amico di Vladimír . Restò comunque nella F.I.S., per la quale ebbe l’incarico di Delegato ai Campionati Europei Juniores di prove nordiche, che si svolsero in gennaio 1972 al Tarvisio in Friuli. Dopo i campionati rimase in Italia e chiese asilo politico. Per un breve periodo restò presso il campo profughi di Patriciano vicino a Trieste e successivamente, come cittadino apolide, si trasferí a Ronzone in Val di Non, grazie all’aiuto dell’allora sindaco dott. Battisti e consigliere nazionale della F.I.S.I. Nel piccolo paese trentino operò come animatore sportivo e turistico. Fu proprio in tale veste che lui, il 27 luglio 1974, organizzò quella che viene considerata la prima gara di orienteering in Italia, sport che si impegnò a diffondere in Italia, proprio per un incarico specifico della I.O.F.. Nel 1975 si trasferí in Val di Sole, dove organizzò nel mese di novembre organizzò il primo corso di orienteering in assoluto.

Fu in quegli anni che Vladimír incontrò il dott. Guido Lorenzi, allora Assessore alle attivitá culturali e sportive della Provincia di Trento, al quale propose l’orienteering come nuova disciplina sportiva. L’idea piacque subito. Dopo una prima “tavola rotonda” ufficiale del 16 novembre 1975 a Trento, venne poi costituito il Comitato Trentino Orientamento e nuovi sport ad Arco nel giugno 1976, al quale seguí nel novembre 1979 la costituzione a Bolzano del Comitato Italiano Sport Orientamento (C.I.S.O.), del quale Guido Lorenzi fu il primo presidente nazionale. L’Ente CISO venne poi riconosciuto dal C.O.N.I. Federazione associata nel 1986. Il primo statuto ed i primi regolamenti del Comitato furono proprio opera di Vladimír, che fu componente della Giunta Esecutiva della C.I.S.O. per molti anni.

Negli anni ’70 e ’80 operò prevalentemente in Valle di Sole, soprattutto svolgendo incarichi per la locale Azienda di Promozione turistica e, successivamente, presso la “scuola degli sport della montagna” del Passo Tonale per conto della Provincia Autonoma di Trento, come insegnante di orienteering.

Questi incarichi non gli impedirono di girare l’Italia in lungo e in largo, facendo conoscere l’orienteering, lo sci fondo escursionistico, le palestre nel verde, il trekking, il telemark e quelli che lui chiamava “minisport” come il tennis con palla soffice, a decine di migliaia di persone. Non c’è luogo in Italia dove sia arrivato l’orienteering che lui non sia prima passato a seminare le sue idee con i suoi motti rimasti famosi; tra questi vogliamo ricordarne due: “Triste far niente, dolce far movimento!” – “L’orienteering é sport gran bello, muove le gambe ed il cervello”

Proprio per il fatto di essere un cittadino apolide, venne anche definito “uomo senza frontiere” ed aggiungerei spesso senza dimora fissa, proprio per questa sua passione ed impegno a diffondere lo sport nella sua essenza piú vera e sempre con pochi soldi in tasca, spesso grazie all’ospitalitá ed al contributo dei molti amici che lui riusciva a coinvolgere in modo ineguagliabile.

Fu il primo e ineguagliabile ambasciatore dell’orienteering “senza portafoglio”, che la nostra Federazione abbia avuto.

Le sue idee ed i suoi motti fanno ormai parte della storia, tramandati da una pubblicazione che lui aveva redatto, in forma molto spartana, dal titolo “Su e giú per i monti”, che non mancava di spedire a sue spese a tutti coloro che operavano con ruoli di rilievo nell’ambito federale e indipendentemente dal fatto che condividessero o meno le sue idee.

Come ideatore e promotore dello “sci fondo escursionistico” ha avuto frequenti con il C.A.I. settore fondo. Numerose sono le sue pubblicazioni rivolte soprattutto a Enti, Societá sportive e singoli appassionati degli sport all’aria aperta.

Tutti coloro che l’anno conosciuto possono ora raccontare di aver vissuto giornate indimenticabili con lui, sia come maestro di sport e animatore instancabile, sia come uomo di grande cultura (parlava nove lingue).

 

 

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